I Piedi del Bambino

di Giuseppe Ciarciello

Ogni immagine s’impone alla vista, come un’esperienza unica, come realtà storica e non, come se ogni volta che i nostri occhi guardassero, lo facessero nel tempo e fuori da esso, trasportandoci altrove, traslando la nostra attenzione da quell’immagine, verso un luogo altro, fuori dal tempo.

Per Cerignola, sono i giorni della festa, non una festa come tante, ma la Sua, della mamma, con lo sguardo tutto l’anno, rivolto alla città.

Ho più volte in questi giorni, guardato e riguardato, fissato e sfidato gli occhi suoi, per poi essere rapito, da un dettaglio che dopo anni, solo ora noto.

Il bambino, quel Bambino, seduto sulle gambe di Maria, ha i piedini in movimento, non sono poggiati, non fermi, ma penzolanti, sembrano muoversi, desiderosi di fuggire, per andare, correre.

Forse per giocare? troppo piccolo, per godere della compagnia dei suoi coetanei. Quel bambino vuole camminare, imparare a farlo. Si! è al sicuro fra le braccia della madre, ma non gli basta più. Vuole divincolarsi, imparare a stare in piedi, vuole conoscere, toccare, annusare, scottarsi al focolare di casa. Curiosare, fra gli attrezzi da lavoro di papà Giuseppe.

Non sa stare fermo quel Bambino, deve abitare il mondo, viverlo, sentirlo suo, senza appartenervi, senza farsi imprigionare. Deve amarlo, senza giudicarlo. Ha fretta, di conoscere volti, mari e tramonti. Guarire antiche perdite, rimodellare gli altri, noi, a immagine del Padre suo.

Sgambetta quel Bambino, già fra le braccia della Madre, che vorrebbe averlo per se. Non potrà trattenerne la corsa o ostacolarne la volontà.

Sono nudi i piedi di quel bambino, per toccare e farsi toccare, dalla terra arida e fangosa delle nostre storie.

Ci guarda quel Bambino e ci chiede di farlo scendere, per venire ancora e sempre a stare con noi.

Mammà famm ascenn, vogghj scè nzim a lὄr,

Mammà famm ascenn, vuless cammnè, p’ vdj e p’ canosc,

Mammà, sti pduzz ca ma fatt, so bell’ e so ch’ lor.

Pensiamole dette da Lui queste parole, nella nostra lingua, per parlare ed essere compreso da ognuno di noi.

Buona festa Cerignola!

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